Il
singolare appellativo "inter-vineas", secondo la tradizione,
sarebbe originato dal rinvenimento tra le vigne di Campo Parignano di una
icona della Madonna che poi, trasportata in città diede luogo alla
edificazione di una chiesa. Secondo altri la denominazione deriverebbe
dall'essere stata costruita all'estremità della piazza delle Scaie (
l'attuale piazza del Popolo) dove crescevano delle vigne. Molto
probabilmente ebbe tale denominazione perché costruita inter vias.
Difficile
è oggi rintracciare la conformazione dell'edificio originario anteriore
al mille.Nel1845-50, temendosi il crollo dell'intera costruzione a causa
della pericolante navata di sinistra poggiante sulla roccia poco solida a
strapiombo sul Tronto, furono appunto demolite le navate laterali e il
tiburio.
L'ampio
prospetto laterale che da sulla piazzetta è ravvivato da monofore
oblunghe, sia sulla parte della navatella che sull'alzata della nave
mediana. Al centro si apre un portale ricostruito ex novo.
Una
delle parti originali della chiesa è la fronte posteriore absidale,
ricostruita su un'altra più antica; singolari sono le strette e piccole
monofore, a due ordini di cui uno si apre quasi a livello dell'attuale
piano stradale. Considerando che la parte absidale e il fianco sinistro si
inserivano nella cinta urbana, queste aperture sono da ritenersi vere e
proprie feritoie di un'abside fortificata, in uso nel sec. XII.
Sulla
semplice facciata, bruna e ferrigna, si apre un portale estradosso ad arco
acuto, con la cornice formata da rozza sporgenza all'imposta dell'arco.
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