CHIESA DI  SAN TOMMASO

(Dal libro di Don Giuseppe Sergiacomi)  

 

 

La chiesa sembra essere stata eretta nel 1064 come Collegiata di Canonici Lateranensi dell'ordine di S: Agostino; altri la vogliono edificata prima e che in quell'anno fosse ampliata del chiostro.

L'attuale edificio romanico è del secolo XIII.

L'austera facciata, a spioventi, palesa l'interna struttura a tre navate; nel timpano, cinque scodelle di variopinta ceramica, disposte a forma di croce; sotto un bel rosone, a ruota di colonnine, " il più ricco delle chiese ascolane"; nella parte inferiore cinque ganci di travertino, sporgenti ad angolo retto, destinate a sorreggere drappi e festoni in occasioni di solenni ricorrenze; in primo piano, una cornice orizzontale, spezzata dai tre portali.  

A destra sorge la quadrata torre campanaria, dalle massicce mura, alla cui sommità è posta la più antica campana di Ascoli, dell'anno 1286.

Sul fianco settentrionale del tempio si apre un portale ad arco, con sei piccole monofore nella navata minore e quattro, più grandi, nella navata centrale.

Il transetto ha bracci sopraelevati sulle navate laterali e presenta nei lati, sia sinistro, sia destro che da sul chiostro, una monofora murata e una bifora aperta.

L'interno è a tre navate, di cui la mediana più elevata, illuminate dal rosone e dalle monofore.

Le navate sono divise da due ali di pilastri cruciformi, alternati da colonne i cui fusti sono ,in parte scanalati  in parte lisci, avanzi di" materiale romano", forse di un preesistente tempio pagano.

Il transetto è sopraelevato di cinque gradini; sui pilastri del presbiterio, terminato da abside curvilinea, s'innalza la cupola ottagonale, irregolare.

Sull'altare maggiore un pregevole tabernacolo ottagonale in legno dorato del secolo XVI e il gruppo scultoreo in marmo bianco di Carrara  con  la Madonna col Bambino e S. Tommaso apostolo di Giuseppe Giosafatti e S. Giovanni di Lazzaro Giosafatti.

Sul braccio sinistro del transetto in un cinquecentesco altare di travertino troneggia la Madonna delle Grazie del secolo XIV scolpita in legno policromo. Sempre sul braccio sinistro al lato in un fastoso altare in travertino è la pala " La Pietà" olio su tela di Biagio Miniera (1697-1755).

Quattro acquasantiere sono nel tempio costruite da antichi capitelli scavati ed eretti su tronchi di colonne scanalate.

Sulle pareti della navata centrale e sul catino dell'abside sono presenti alcuni notevoli stucchi eseguiti nel 1872 da Emidio Paci.

Sul pilastro che sorge davanti alla porta laterale del lato sinistro c'è un interessante affresco della fine del 1200 con la Madonna in trono col Bambino; chiude la navata sinistra il nuovo Battistero con la statua del Battista opera dello scultore Aldo Sergiacomi.

Nella navata destra sulla seconda colonna una stupenda Madonna del latte probabilmente dipinta, come altri affreschi dal maestro di Offida; contigua ad essa una S. Lucia e sul pilastro successivo un santo benedettino.