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CHIESA DI SAN VENANZO già
parrocchia di S. Martino |
(da
"Ascoli Piceno città d'arte" di Antonio Rodilossi) |
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E'
una delle più antiche chiese parrocchiali di Ascoli, anche se oggi non è
più parrocchia.
Probabilmente
la sua origine risale al secolo VII con l'adattamento e l'uso del Tempio
Romano già prostilo tetrastilo del I sec d. C., dedicato alla Dea della
salute, di cui è visibile il tratto di muro esterno della cella, sul
fronte laterale della chiesa verso piazza Bonfine. |
Seguirono
nel sec. XII e XII rimaneggiamenti ed ampliamenti seguendo lo stile
romanico allora imperante in Ascoli, di cui restano tracce sia nel lato
sud sia nella facciata.
Dopo
una terza rielaborazione operata nel sec. XIV, con la venuta dei Gesuiti
in Ascoli(1611) la chiesa cominciò ad essere officiata da qui religiosi
che a partire dal 1667 trasformarono l'interno secondo i canoni del
barocco e apportarono modifiche all'esterno rimuovendo il rosone dalla
facciata, sostituendo il portale romanico con una grande porta
rettangolare e aprendo finestre anch'esse rettangolari; venne costruita la
cupola per dare slancio alla volta e si arricchì l'interno di nuovi
ornamenti. La chiesa fu consacrata nel 1671.
Con
la soppressione della Compagnia di Gesù e la demolizione della chiesa
parrocchiale di S. Martino, la chiesa di S. Venanzio ospitò in seguito
questa parrocchia.
Interessante
è l'alto e snello campanile, coperto a tetto, originariamente torre
gentilizia. L'interno, simulante una pianta a croce greca, fu interamente rifatto negli anni 1667-1671 su disegno dell'architetto ascolano Emidio Ferretti. I lavori di stucco dei capitelli d'ordine ionico e corinzio-composito, delle diverse statue sugli archi e medaglioni con Santi della Compagnia di Gesù sono pregevoli opere di Giuseppe Giosafatti (1643-1731). Dello stesso autore è l'altare maggiore ricco di marmi. |