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Le sue origini, come testimonia la cripta dedicata a S. Silvestro papa,
risalgono al sec. VI. Nel secolo IX venne sovrapposta una chiesetta
rettangolare, ingrandita forse nel sec. X e XI con la costruzione
dell'abside poligonale, della torre e del portale datato 1039. Alla forma attuale di giunse nel sec. XIV con
l'allungamento della navata centrale, la costruzione delle navate laterali
e l'erezione della facciata.
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La chiesa è uno dei più significativi monumenti di
Ascoli: la singolare facciata di forma rettangolare, incompiuta nel corpo
superiore, è ripartita in un regolare reticolato formato da
sessantaquattro formelle quadrate, disegnate da eleganti cornici rilevate
sulla parete ( nel sec.XV contenevano affreschi ora completamente
perduti). Il reticolato poggia sopra uno zoccolo di leggiadra fattura che
gira intorno a tre lati dell'edificio. Al centro si apre un magnifico portale decorato da
colonnine tortili solcate da spire, disposte a sghembo ai due lati, con
delicati capitelli a fogliame, che sostengono superiormente costoloni
archivoltati e concentrici. L'archivolto frontale, impostato su due
leoncini di raro pregio artistico, s'adorna di girali iscriventi triplici
foglie di palma che si diramano dalle fauci di bestie alate verso una
testa virile, in chiave d'arco. Dall'iscrizione, in bellissimi caratteri
gotici sull'archivolto che gira intorno alla lunetta, si legge la data di
costruzione dell'opera: 1306.
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La lunetta racchiude tre figure trecentesche di
travertino scolpite in altorilievo rappresentanti la Vergine col Bambino
tra i Santi Vincenzo e Anastasio. Dietro sulla destra della facciata sorge la rustica
torre ( sec.X-XI) che si eleva a modesta altezza. I fianchi delle navate minori, ripartiti in lesene,
hanno un portale gotico ciascuno. Di grande valore storico e architettonico è la
cripta che come abbiamo detto è la prima parte costruita, anche se i suoi
caratteri strutturali non sembrano avvalorare la sua origine
paleocristiana.
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