Cecco d’Ascoli e gli anniversari della nascita e della morte
Di Cecco d’Ascoli si sa sicuramente la data della morte (16 settembre 1327), ma non si conosce né l’anno né tantomeno il giorno della nascita. Una delle ipotesi è che sia nato nel 1269, nel mese di Ottobre, ad Ancarano durante la festa della Madonna della Pace (festa che aveva sostituito quella alla Dea Ancharia).
Prendendo come buono il 1269 come data di nascita, il 2019 sarebbe il 750mo anno dalla nascita. In attesa di conoscere se, e come, questo avvenimento potrà essere celebrato mi sono incuriosito a vedere quello che è successo nel secolo scorso.
Nel 1927, sesto centenario dalla morte, era Preside del locale Liceo Classico, che porta proprio il nome di Francesco Stabili, il prof. Achille Crespi il quale disse di assumersi “il compito faticoso di rendere leggibile il suo (di Cecco) poema senza mutare una parola delle stampe e dei codici, che non risultasse documentata dalle fonti”. Nasce quindi una edizione integrale de “L’Acerba” che pubblicata per la prima volta nel 1927 dalla Casa Editrice Giuseppe Cesari, è stata ristampata nel 2013 (La Vita Felice -Milano-) ed è tuttora in vendita.
Nel 1969, settimo centenario della nascita, venne organizzato un CONVEGNO DI STUDI SU CECCO D’ASCOLI al quale parteciparono studiosi di ogni parte d’Italia (ricordo gli ascolani: Cettoli, Vittori, Censori). Gli atti del Convegno furono curati dal dott. Emidio Vittori e dal prof. Basilio Censori e furono pubblicati (Ed. Giuntri-Barbera Firenze 1976). Non solo, ma gli stessi Vittori e Censori pubblicarono, nel 1971, una edizione de “L’Acerba -Secondo la lezione del Codice Eugubino del 1376-“. Questa “edizione diplomatica” ha rappresentato il testo di riferimento de L’Acerba fino ai giorni nostri o perlomeno fino a quando Marco Albertazzi non ha pubblicato nel 2002 (La Finestra Editrice) una “edizione critica”, la prima dell’Acerba, che prende in considerazione circa una quarantina di manoscritti e ne confronta direttamente sette. Albertazzi inoltre dà anche una spiegazione del titolo “L’Acerba” che è in realtà una riduzione del titolo completo “ACERBA ETAS” cioè La Vita Acerba, intendendo con Vita Acerba quella mondana, essendo invece “Vita Matura” quella dopo la morte.