LA LAPIDE AGLI STUDENTI ASCOLANI CADUTI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE.
La lapide vuole essere un omaggio ai giovani studenti ascolani caduti durante la prima guerra mondiale. La differenza con le altre lapidi (presenti in quasi tutti i comuni d’Italia) è che in questa non c’è un elenco di nomi in ordine alfabetico, ma i nomi sono raggruppati a seconda delle scuole di provenienza. Questi giovani sono infatti passati dal banco delle loro scuole al campo di battaglia e non sono più tornati. L’età di questi giovani non è uguale in quanto allo scoppio della guerra (24 maggio 1915) furono richiamate prima le classi dei nati dal 1892 al 1895 e quindi qualche studente fu chiamato già in prima battuta, poi successivamente furono chiamate le altre classi dei nati dal 1896 al 1898 e, dopo Caporetto (12/11/1917), furono chiamati i cosiddetti “ragazzi del ‘99”, cioè i nati nel 1899, che avevano appena 18 anni e molti di questi andavano a scuola. Ad avvalorare la tesi che la lapide era in onore degli studenti è che essa fu messa proprio in una parete di una scuola. In quel tempo in quell’edificio era ospitata il Regio Istituto Tecnico (ad indirizzo commerciale) la futura Ragioneria e la piazza si chiamava Piazza Garibaldi (ora piazza Sant’Agostino). La lapide rappresenta la Vittoria alata che dispensa alloro e foglie di quercia ai poveri caduti. L’autore è lo scultore ascolano Arcadio Ferranti (padre della poetessa Lea Ferranti), che all’epoca operava a Roma. Sulla parte destra della lapide, in basso, c’è infatti scritto Scult. Prof. A. Ferranti Roma 1922. La lapide fu inaugurata l’anno dopo e cioè il 24 maggio 1923. Una curiosità: nella foto della lapide non ancora posta sulla parete della scuola c’è un nome in meno. Nella lapide posta sulla parete, fra gli studenti del Regio Istituto Tecnico c’è stato aggiunto, dopo Vanni Ernesto, Garzolini Zulimo che non compare nella precedente foto della lapide.
Nella lapide oltre ai nomi degli studenti, in basso, ci sono scritte la data di inizio della guerra (24 maggio 1915) e la data della fine (4 novembre 1918) e fra le due date la frase di Virgilio (Eneide Libro IX) che si riferisce all’episodio di Eurialo e Niso: NESSUN GIORNO VI SOTTRARRA’ ALLA MEMORIA DEL TEMPO.
Una curiosità: la stessa frase di Virgilio è stata recentemente posta a New York dove c’erano le torri gemelle cioè a Ground Zero.
Fra tutti gli studenti riportati nella lapide ce n’è uno che è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare: MARIO TARLI, allievo della Regia Scuola Industriale.
Un altro studente, fra gli allievi della Regia Scuola Tecnica, MARIO NONNIS è stato insignito con la medaglia d’argento. Partì come volontario appena diciottenne (essendo figlio unico era abile di II^ categoria e poteva anche non essere chiamato) e non tornò. La famiglia commissionò allo scultore Ferranti un busto che attualmente si trova in Francia.