IL VITTORIANO: TANTO DI ASCOLI NIENTE DI TRAVERTINO
Il Vittoriano, uno dei simboli della Repubblica Italiana, ha molto di Ascoli. Il progetto del monumento è, come è noto, di Giuseppe Sacconi, nativo di Montalto delle Marche. Sacconi avrebbe molto volentieri voluto utilizzare per la realizzazione dell’opera il travertino (che i Romani chiamavano “lapis tiburtinus” perché proveniva da Tivoli). Con questa pietra d’altra parte erano stati costruiti il Colosseo ed il Teatro di Marcello, che stanno proprio a sinistra e a destra del Vittoriano. Purtroppo il Primo Ministro di allora, Giuseppe Zanardelli, era promotore del marmo botticino di Brescia, quel marmo bianco accecante, con il quale è stato poi realizzato il Vittoriano. Zanardelli, nativo di Brescia, era amico personale di imprenditori del settore del marmo botticino e sembra che anche la consorte fosse proprietaria di cave. Ovviamente le critiche per la scelta del materiale ricaddero su Sacconi, che ancora oggi viene ritenuto responsabile della scelta inopportuna, mentre pochi sanno della imposizione venuta dall’alto.
Un altro ascolano che si impegnò per la realizzazione del monumento fu Nicola Cantalamessa Papotti il quale partecipò al concorso bandito per la statua equestre di Vittorio Emanuele II. Il concorso per aggiudicare la realizzazione della statua equestre fu particolarmente travagliato. Ne furono annullati ben quattro e solo al quinto risultò vincitore Chiaradia (nell’armonia del monumento non si nota, ma il cavallo ed il re sono giganteschi pensate che nella pancia del cavallo, prima della definitiva chiusura, fu imbandita una tavolata con 20 persone).
Cantalamessa partecipò a tutti e cinque i concorsi con grande dispendio di energia e di risorse (era quasi sicuro di vincere), basta pensare che al primo concorso presentò un modello in bronzo mentre il modello del quinto concorso (in gesso) fu donato alla città di Ascoli (oggi è posto nel salone della Vittoria della Pinacoteca).
Come consolazione al Cantalamessa fu affidato l’incarico della realizzazione di una delle quattro Vittorie Alate e della statua della Politica all’ingresso del Museo delle Bandiere, sempre nel complesso del Vittoriano. Nella foto la Vittoria alata del Cantalamessa è la prima a sinistra (la terza fu realizzata da Mario Rutelli, il bisnonno di Francesco il politico).